TELESCOPIO E STRUMENTAZIONE
Il telescopio
Galileo
Longitudine : E11° 31' 35"
— Latitudine
: +45° 51' 59" — Altitudine : 1045 m
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Il telescopio di 122 cm dell'Osservatorio
Astrofisico di Asiago fu costruito dalle Officine Galileo
di Firenze fra il 1940 e il 1942 e dedicato a Galileo Galilei
in occasione del terzo centenario della sua morte.
Lo specchio primario ha una forma parabolica con un diametro
efficace di 122 cm e un foro centrale di 19.5 cm. Lo strato
riflettente, originariamente ottenuto con l'argento, viene
oggi realizzato in alluminio. La procedura di alluminatura
è effettuata periodicamente usando la campana a vuoto, che
si trova nell'officina della cupola del telescopio Copernico
di 182 cm a Cima Ekar (Asiago). Lo specchio secondario può
essere uno specchio piano di forma ellittica a 45° quando
il telescopio è in configurazione Newton, oppure uno specchio
convesso iperbolico quando si vuole ottenere la configurazione
Cassegrain. In questo secondo caso l'immagine si forma a
circa 84 cm dietro la superficie riflettente dello specchio
primario. Tutti gli specchi sono fatti in pyrex. Il fuoco
Newtoniano può essere raggiunto dall'osservatore mediante
una piattaforma mobile fissata ai lati dell'apertura della
cupola.
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Montatura
La montatura equatoriale è di tipo inglese
con due pilastri a nord e a sud che sostengono l'asse polare,
il tubo del telescopio fuori asse e l'asse della declinazione
corto. Il pilastro nord non consente la piena copertura
del cielo attorno al Polo.
Il telescopio ha un tubo completamente chiuso; la parte
anteriore finale del tubo può ruotare completamente attorno
all'asse ottico per consentire una più agevole osservazione
al fuoco Newtoniano. La parte posteriore finale del tubo
contiene il sistema di regolazione per la cella dello specchio
primario. Quest'ultimo è supportato in asse da 18 sostegni
e radialmente da un sistema di 24 leve per il bilanciamento
posizionate a distanze uguali attorno alla cella. La chiusura
anteriore della cella del primario è ottenuta mediante un
diaframma a iride variabile.
La cupola ha un diametro esterno di 15 m e uno interno
di 13.8 m mentre l'apertura è di 3.7 m.
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Dati
tecnici
Specchio |
Diametro
(mm) |
Spessore
(mm) |
Peso
(kg) |
Lunghezza focale
(mm) |
Forma |
Primario |
1220 |
206 |
600 |
6000 |
Parabolica |
Secondario |
520 |
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4560 |
Iperbolica |
Secondario
(decommissionato) |
327 |
65 |
15 |
|
Iperbolica |
471 × 333 |
60 |
19 |
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Piana |
Configurazione |
Lunghezza focale
(mm) |
Rapporto focale |
Scala
("/mm) |
Newton |
6000 |
f/5 |
34.4 |
Cassegrain |
12000 |
f/10 |
17.2 |
Cassegrain
(decommissionato) |
19130 |
f/16 |
10.8 |
Strumentazione
Il fuoco Cassegrain del telescopio è equipaggiato
con uno spettrografo Boller & Chivens.
Lo spettrografo è stato realizzato dalla Perkin Elmer (mod
58770) ed era precedentemente installato al telescopio Copernico
di 182 cm a Cima Ekar.
Nel 1998 il B&C è stato spostato al
122 cm.
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Lo spettrografo B&C è costituito
dalle seguenti componenti.
Una fenditura lunga
con apertura variabile fino a oltre 1 mm e lunghezza di
28 mm, si trova in corrispondenza del piano focale Cassegrain.
Il lato della fenditura rivolto verso il fascio di luce
entrante ha la superficie riflettente. Uno specchio parabolico
fuori asse di diametro 90 mm e lunghezza focale di 810 mm
(f/9) funge da collimatore del fascio verso il reticolo.
Vi è a disposizione un set di 4 reticoli con dispersione
da 42 Å/mm fino a 339 Å/mm. Il fascio di luce dispersa è
diretto verso la Dioptric Blue Galileo Camera (vedi schema),
che ha una lunghezza focale di 188 mm ed è attualmente in
combinazione con la camera CCD Andor iDus DU440 da 2048×512
pixel. La scala spaziale sul CCD è pari a 1"/px.
In aggiunta, è possibile utilizzare alcuni filtri
colorati, collocati fra la fenditura e il collimatore, per
separare gli ordini nell'intervallo spettrale rosso. Diverse
lampade di confronto sono installate in modo permanente
per consentire la calibrazione in lunghezza d'onda. Infine,
la superficie riflettente della fenditura su cui si forma
l'immagine prodotta dal telescopio viene ripresa da una
camera CCD Andor iXon DV885 provvista di sensore EMCCD:
copre un campo di vista di 8.5' × 6.4' con una risoluzione
di 0.68"/px (1.36"/px in binning 2x2).
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Sala
di controllo
La nuova stanza di controllo del telescopio,
realizzata nel 2002, si trova al piano terra dell'edificio.
E' equipaggiata con moderni computer dedicati all'acquisizione
dei dati dal CCD e al sistema di guida. Tramite una consolle
speciale è possibile muovere il telescopio mentre tutte
le altre operazioni vengono comandate via software. Un altro
PC è dedicato a raccogliere i dati osservativi e contiene
il software astronomico per l'analisi e l'elaborazione degli
stessi (IRAF, MIDAS, ecc.).
Altri cinque computer sono utilizzati durante i corsi di
laboratorio e le attività divulgative. Un proiettore è collegato
a uno di essi per lezioni, conferenze, ecc.
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Utilizzo della control-room del telescopio.
1. La Control-Room è adibita a:
- osservazioni basate su specifici progetti scientifici
- attività didattiche legate al corso di Laurea
- attività educative e di diffusione della cultura scientifica
2. Le postazioni control-1 e control-2 sono riservate ai controlli del
telescopio e all'acquisizione dati.
3. Le stazioni iMac control-3, control-4, control-5,
control-6 e control-7, con sistema operativo Mac OSX Snow Leopard e dotate di Virtual Machine con sistema
operativo linux Ubuntu, sono le uniche utilizzabili per fini didattici
ed educativi.
4. E' tassativamente vietato scaricare
e/o installare software non autorizzato.